mercoledì 30 agosto 2017

#17 FINALMENTE IN AMERICA

Ciao ragazzi, come vi dicevo nel post precedente, ho finalmente trovato un momento libero per aggiornarvi.

Partiamo dall'inizio....
Gli addii sono stati un momento un po' traumatico, e sono scoppiata a piangere quando dovevo salutare i miei.
Sono partita da Roma alle 7 di mattina con direzione Francoforte, dove ho avuto uno scalo di 4 ore e mezza. Poi 10 ore di volo in direzione Denver con un altro bellissimo scalo di 5 ore prima di arrivare a Eugene.

Col senno di poi posso dirvi che tutte quelle ore sono servite, perché tra controlli aggiuntivi che fanno un baffo a airport security (ovviamente chi viene selezionata per farli?) e cercare il gate, alla fine non rimane molto tempo.

Arrivata ad Eugene c'era ad aspettarmi l'hmum, l'hdad , 2 host sisters e la local.
Dato che erano quasi le 11 siamo andati a casa (è bellissima!) e siamo stati un po' a parlare ed è arrivata anche un' altra sorella (ho seri problemi a ricordarmi i loro nomi).

Posso solo dirvi, dopo 4 giorni che sono qua, che sono fantastici. Non avrei potuto avere un hfamily migliore, li adoro.

Tornando a noi, il giorno dopo essere arrivata, siamo andati a un wedding shower nello stato di Washington. Era tutto molto carino, io ho parlato con un po' di gente e mangiato qualche dolce (non l'avessi mai fatto...)

I giorni seguenti siamo stati un po' in giro, siamo andati a mangiare nella catena di ristoranti messicani della hmum, e mi hanno presentata come "la loro nuova figlia dall'italia" a mezzo mondo.
Inoltre si sono presi dei giorni liberi per portarmi a SEATTLE! Partiamo venerdì!!!!!!

Comunque per ora mi sto trovando benissimo, l'hfamily è stupenda e mi piace molto stare qua.
Le mattine non faccio un granchè perché gli hparents sono a lavoro e io sto a casa con la bambina (mi chiedono ogni giorno se mi va bene che resti con me, perché 'non mi ha.nno fatta venire qui per fare la baby-sitter), mentre il pomeriggio andiamo sempre da qualche parte

Stamattina dopo colazione, ci siamo fatte i pop-corn. Poi Sofia (la bambina di 8 anni) voleve del latte, quindi si prende un bicchiere ma le cade e si rompe in mille pezzi.
In questi giorni non so cosa abbia, ma le cade tutto di mano, ieri un piatto a casa e quando siamo andate a visitare la mia scuola le sono caduti tutti i crackers per terra. E adesso le è appena caduta tutta la bibita per terra.....
Comunque, tornando a noi, le ho detto di andare subito a mettersi le ciabatte (la moquette è nuova e quindi stiamo senza scarpe o ciabatte in casa).
In quel momento vedo qualcuno entrare dalla porta di casa. La hmum doveva tornare alle 3.30 e l'hdad torna la sera, quindi non sapevo chi potesse essere.
Alla fine era Matt, il figlio maggiore, di 24 anni, che eravamo andati a trovare la sera prima. Dopo averci aiutati a togliere tutto il vetro e a passare l'aspirapolvere ha portato me e Sofia in giro per la città per tutta la mattinata! E' stato molto divertente e mi ha detto che conosce la mascotte dei Ducks, la squadra di football dell'università dell'Oregon che ha sede nella nostra città, e che gli ha dato dei biglietti gratuiti per la scorsa partita, e vede se riesce ad averli ancora per portarci!
Infine siamo passati da Dutch Bros (o qualcosa del genere) a prendere una bevanda che 'dovevo assolutamente provare'.

Adesso vado a prepararmi, perché la mia hmum ha invitato dei ragazzi della mia high school a casa nostra per un ice-cream party, così che possa conoscerli!

Bye






#16 GUIDA VISTO

Ciao a tutti ragazzi!
Sono arrivata da qualche giorno in America e ho finalmente un attimo libero per pubblicare la bozza del post sul visto, che ho scritto mesi fa.....enjoy!



Cioccolata calda, penna e una pagina bianca: gli ingredienti perfetti per cominciare a scrivere.



Come vi avevo promesso vi illustrerò brevemente, ma spero esaurientemente, i vari step per l'ottenimento del visto.

Tutto è cominciato con l' e-mail di you abroad che mi avvertiva che entro una settimana sarebbero arrivari per posta i documenti con cui incominciare la pratica del visto.

Così è stato e quindi abbiamo proceduto al pagamento della tassa SEVIS ( di ….. euro) e a prenotare l'appuntamento in ambasciata.

Personalmente ho avuto qualche problema con il pagamento della tassa consolare in quanto non accettava la carta prepagata e abbiamo quindi dovuto ripiegare sul bonifico bancario.

A questo punto dovrete rispondere ad alcune domande (avete mai richiesto questo visto, siete mai stati negli states...) e infine stampare la pagine di prenotazione dell'appuntaento.

Giunto il giorno stabilito (cercavo di ometterlo, ma il mio è stato il 27 giugno....un bel po' di tempo fa) e dopo aver controllato per la centesima volta di aver tutti i documento mi sono recata all'ambasciata di Firenze.

Sveglia alle 6.30, veloce colazione e mi sono precipitata alla fermata del bus con in una mano un sacchetto della spesa e nell'altra una bottiglietta dell'acqua.



Vi chiederete il perchè della busta della spesa.

Penso sia giunto il momento di sfatare un mito.

Il giorno precedente all'appuntamento lessi alcuni post sull'argomento per sapere cosa potevo o non potevo portare.

A una ragazza, all'ambasciata di Milano, non avevano fatto introdurre nemmeno la borsa e così aveva dovuto pagare un deposito.

Io, che mi rifutavo di farmi rubare 5 euro e che non avevo nessuno ad accomoaganrmi, ho pensato bene di mettere i documenti in una busta della spesa che poi avrei infilato nei jeans.

Adesso posso tranquillamente dirvi che ho fatto la figura della barbona per niente.

Infatti potevi portare TUTTO ad eccezione del computer, QUALSIASI borsa andava bene!

Questo per evitarvi l'imbarazzo di essere circondata da un sacco di funzionari tutti vestiti bene e poi ci sei tu...con la borsa della spesa e la tua bottiglietta d'acqua.



Torniamo a noi.

Mentre mi recavo a prednere il bus, dentro di me mi rallegravo per il frescolino che c'era, ma dopo una rapida occhiata al cielo mi accorgo che invece di essere felice forse sarei dovuta nadare a prensere un ombrello.

Peràormai ero furoi,sensa chuavi e con mio fratello che dormiva e decidodi rochiare.

Mentre sono in bus embra scatenarsi il diluvio universale e i immagino gà entare in amabaxiata zuppa fino ai piedi, grondante d'acqua e con saldo in mano ilsachheto della spesa.

Ma fortuntamnete una volta arrivarat alla fermata era tornato ilsereno.

Sono arrivata all'ambasciata con largoanticipo (1 ora..), e mi sono messa ad aspettare davanti.

Dopo un po', non avendo niente da fare, penso bene di fare una foto all'ambasciata.

Mentre sono in procinto di estrarre il telefono dalla tasca sento una poliziotta gridare e rincorrere un tizio.

Mi immaginavo già i peggio scenari, (che potesse essere un attentatore?!) per poi scoprire che cosa aveva fatto di tranto grave da provocare il delirio generale: aveva scattato una foto all'ambasciata.

Ebbene sì. È proibito farlo. Mentalmente ho rtingraziato quel tizio e ho riposto velocemnte il telefono in tasca.

Il tempo passa e ancora non si vede nessuno. Finalmente dopo unpò una poliziota, la stessa che aveva rincorso il signore, micheide se sono lì per il visto e alla mia ripsota affermativa mi accomoagna al lato dell'edificio, dopo c'era la fila per i richideneti dei visti.

A mia difesa posso dire che quando sono passata, essenod molto i anticipo, ancora non c'era. Tranquilli non sono così svampota.Alle 8 è cominciato l'appello e ci hanno assegnato un numero relativo ad un gruppo.

Così quando ha chiamato il 3, insieme a circa altre 5 perosne, mi sono diretta al portone dell'amabascita, dove ci hanno fatto mettere in fila indiana.

Una polizziota ci faceva entrare ad uno a uno, dopo aver comunicato che stavamo entrando.

Arrivato il mio turno mi viene chiesto il passaporto e mi dirigo verso la sala controlli. Lì devi passare sotto al metal detector, come in aereoporto.

Poi, vedendo la presenza della bottiglietta, miha detto che se era sigillata poteva passare sennò varei dovuto berne un sorso.

Benchè sia rimasta un po' interdetta da tale richiesta ho bevuto e sono così potuta entrare in una sala d'aspetto dove una ragazza ha controllato i miei documenti, dividenod quelli che dovevo dare all'adetta a quelli che non era necessario presnetarle.

Mi siedo quidi accanto ad un altro exchange e rimanianmo a bocca aperta di fronte alla mole di gente che c'è nella stanza accanto.

Fortunatamente dopo poco scoprimao che loro sono per l colloquio, mentre noi siamo ancora in fila per il ritiro dei documneti.

Mi dirig quindi ad uno sportello dove un'addeta, parlando in italiano (all'inizio mi ero illusa che fosse quello il colloquio e di aver avuto la fortuna di farlo in italianp...)

Dopo essermi resa conto che non era quello mi sono quindi seduta nella sala d'aspetto per il colloquio.

Ero sicura che non avrei capito quando toccava a me dato che ci chiamavano pronunciando i cognomi in una maniera stranissima e a bassa voce.

Dopo poco, mentre ero comodamente spaparaznata sulla sedia perchè avevo un sacco di persone prima di me sento dire “rigi” e quindi afferro il mio sacchetto e corro allo sportello del colloquiio (solo io me lo immaginavo in una stanzita, seduti e con un addetta che dall'altra parte della scrivania ti faceva una sfilza di domande?)

In ogni caso, superato l'impappinamento iniziale, è anadata bene, mi ha solamente chiesto dove andavo (a saperlo...) e se ero mai stata negli usa ( sì 2, volte).Poi mi ha detto che avevo superatoil colloquio (si dice cosi?) e tutte le indicazioni su come ritirarlo.



Se hai letto tutto fin qui, complimenti, sei stato davvero coraggioso.

in ogni caso questo post è già abbastanza lungo ( e spero anche utile) quindi vi saluto.

mercoledì 9 agosto 2017

#15 HOST FAMILY!

Finalmente posso scrivere il post più atteso del blog di un exchange student!

Il 4 agosto, dopo una lunga attesa, mi è arrivata la famiglia e non potrei essere più felice.

Il giorno precedente mia mamma mi aveva chiamata (per sfuggire al caldo devastante di Firenze mi ero rifugiata in campagna) dicendomi che nell'application era comparso submitted ( PER I FUTURI EXCHANGE STUDENT, SUBMITTED = FAMIGLIA) ed era stata aggiornata da una regional che controllava Oregon e stato di Washington.
Per il momento, dato come era finita la volta prima, ho cercato di non montarmi la testa inutilmente.

Il 4 sera, come al solito, vado a chiamare i miei, sperando in qualche novità (era venerdì, se non ce ne fossero state avrei dovuto aspettare fino a lunedì) ma senza sperarci troppo in quanto in alcuni casi ti chiamano dopo parecchio tempo da quando hai avuto submitted.
Invece mi risponde mio babbo dandomi la tanto attesa notizia:

andrò a Eugene, terza città dell' OREGON!!!!

Adoro l'Oregon, era tra i miei stati preferiti dopo California e Florida. Si trova a nord-est tra lo stato di Washington e la California.
Speravo proprio di evitare l'Alaska e di capitare in uno stato sulla costa.
La città ha 166.000 abitanti, quindi tutti i miei timori di capitare in mezzo al nulla non si sono avverati.
Vivrò nel classico quartiere residenziale americano, composto da tante villette una accanto all'altra e viali alberati.

L'host family è STUPENDA. E' composta da:
-Bruno (hdad): i suoi genitori sono italiani ed è del '73
-Sarah (hmum): è per metà messicana e la sua famiglia ha una catena di 7 ristoranti messicani ed è del '71
-Sofia (hsister): ha 8 anni e sembra davvero carina
e altri 4 fratelli che vivono sempre ad Eugene, ma per conto loro...
-Matthew(hbrother): 24 anni
-Savannah(hsister): 18 anni
-Sandra(hsister): 20 anni
-Samantha(hsister): 23 anni

Per quanto riguarda la scuola, andrò alla Willamette High School, e sebbene sia a soli 10 minuti a piedi, i miei host parents hanno scritto che mi accompagneranno in macchina.
Ha circa 1580 studenti e la mascotte sono i WOLVERINES (all'inizio credevo fosse quello di Xmen, poi ho scoperto che è un ghiottone).

Inoltre ho scoperto che altre due ragazze saranno nella mia stessa città, solamente in un'altra scuola

Con questo vi lascio....buonanotte.